Z

Lettera Z

Zacai: la parlata slovena, da “za kaj” = cosa?

Zampin: mancino

Zastava 750 Special della Milica

Zastava 750 Special della Milica

Zastava: azienda produttrice di automobili su licenza Fiat, diversi erano i modelli in gamma, fra questi la “Fefka” ovvero la copia della Fiat 500, e la Zastava 750 Special in dotazione alle forze dell’ordine (Milica).

Zava: origine incerta, usato nella frase “son pien come na zava” intesa come “sono satollo” oppure sono “completamente ubriaco”. Deriva dal termine sloveno e slavo in genere che significa “rana” quindi “te son pien come una zava” perché ricorda la pancia delle rane quando si gonfiano

Zavàte [tsa’vate]: ciabatte. Spesso usate come mezzo educativo da parte dei papà goriziani, a volte solo come minaccia “se no te va via te tiro la zavata!

Zigàda: sgridata → Il picio ga ciapado una zigàda da so pare che el xe ancora che pianzi.
Il piccolino ha preso una sgridata dal padre e sta ancora piangendo.

Zigainer: vedi tzigajner

Zingola-zangola, disegnata dal marì dela Elisabetta Sbisà

Zingola-zangola, disegnata dal marì dela Elisabetta Sbisà

Zingola-zangola: specie di altalena artigianale fatta con un bidone ed un’ asse di legno.

Zima [‘dzima]: freddo intenso, dallo sloveno “inverno”

Zoncàr: deriva dal suono zonc, parola onomatopeica che descrive il tranciarsi di qualcosa; “Ga messo la man tai raggi della rioda e se ga zoncà i diti”

Zontador: parola fresca di conio, colui che lavora per aggiungere le parole al Gorizionario → orpo son indrio come le bale del can devo finir de zontar e no go tempo gnanche per pisar

Zontar: aggiungere → zontighe ancora un cassiol de jota (Aldo Pastrovicchio)

Zucar: tirare (Anna Benardelli). Ad esempio le mamme spesso dicevano ai figli “No staghe zucar i cavei a tua sorela!”

Zuchèta (in genere usato nel plurale zuchète, pronunciata con “z” sonora, come nei vocaboli elzeviro e belzebù): zucchine, frutti di una specie di pianta appartenente alla famiglia Cucurbitaceae. Fra le ricette, le zuchète in tecia è sempre stato un piatto in gran voga nelle case dei goriziani.

Zuf: pronunciato “suf” con la “s” sonora, si traduce con disordine, confusione.

Zugna: canovaccio (Lucia Olivieri)

Zurlo: simile a “stornel“, significa sciocco o stupidino (David Cej)

2 pensieri su “Z

  1. Vorrei lasciare una nota sul termine ZINGOLA ZANGOLA che mi pare molto italiano. Mi ricordo di mio zio che mi diceva: “dai saltime in brazo che te faso il zingulzangul” ovvero: ti altaleno ti faccio dondolare, valido anche per l’altalena.

Lascia un commento